Non ci resta che scoprire l’Italia. E vi pare poco!?

 

Il tempo sembra non passare più

Probabilmente nessuno tra noi avrebbe pensato, esattamente un anno più tardi, di trovarsi nella medesima situazione di 365 giorni fa. Impauriti e scioccati da ciò che stava succedendo, ci consolavamo con l’idea che qualche mese più tardi sarebbe stato tutto diverso. Magari non più come prima certo, ma sicuramente differente da ciò che stavamo vivendo, per la prima volta, sulla nostra pelle.
Nella nostra testa e insieme agli altri, durante una delle tantissime call programmate con parenti, amici e partner lontani, disegnavamo già il 2021, parlando soprattutto di viaggi e ipotizzando itinerari diversi in Paesi vicini e lontani.

Alle porte, adesso, c’è una nuova Primavera, periodo in cui di solito si organizzano le vacanze per i mesi estivi che vengono. Quest’anno, forse ancor più dell’anno scorso, siamo sicuri – e in molti casi anche rassegnati – al fatto che se potremo muoverci, lo faremo per lo più all’interno dei nostri confini.

L’estate 2020, ti ricordi com’è stata?

L’estate 2020 verrà ricordata per l’assalto alle terre alte e ai luoghi in natura, per i limiti imposti agli spostamenti certo, ma soprattutto come risposta incondizionata ad una situazione che non eravamo più in grado di sopportare. Sessanta giorni chiusi in casa hanno drasticamente segnato il nostro corpo e, prima ancora, il nostro spirito. Avevamo bisogno di aria, spazi aperti, contatto con sensazioni primordiali che il lockdown aveva improvvisamente azzerato, lasciandoci soli in un mondo ovattato.

Senza molte informazioni né tanto preavviso, moltissimi si sono riversati là dove tutto questo è garantito da sempre, andando molto spesso alla ricerca dei luoghi più conosciuti. Le file di ore per l’accesso alla funivia del Sass Pordoi o le code chilometriche di macchine al Lago di Braies, sono solo l’immagine più nitida di un’estate diversa, ma non per questo migliore. L’afflusso incontrollato, come spesso accade, ha portato benefici ma, allo stesso tempo, ha fatto affiorare tante problematiche differenti.

L’estate che verrà, l’occasione differente

La visita “spot” dei luoghi più famosi, quelli che da prima o più recentemente sono entrati nella lista dei desideri di tutti, non ha certo risposto in pieno al desiderio di libertà che molti avevano riposto in quei paesaggi, attribuendo a quei momenti un significato altamente simbolico che, alla fine, non è stato interamente rispettato.

L’estate in arrivo rappresenta un’occasione, anche in tal senso. Viviamo una terra ricca di bellezze e contrasti, storie e tradizioni. Così vicine, così diverse. Siamo patria di lunghi cammini, che nulla hanno da invidiare a quelli più conosciuti oltre confine. Paese di vette uniche e straordinarie che si stagliano lungo la catena alpina e, più giù, lungo la nostra spina dorsale, gli Appennini. Luogo di incontro per tante culture che, da millenni, si mescolano l’una con l’altra. Questa continua condizione di incertezza e stasi, se da un lato ci tiene ancora costretti in casa, dall’altro ci lascia il tempo e soprattutto la speranza di studiare, indagare e programmare.

Non c’è cosa più bella di trovare la propria meta, anche quella meno nota e immaginare già, attimo dopo attimo, come sarà il nostro viaggio.
A pochi, sicuramente, è dato il privilegio e la fortuna di fare tutto ciò tra le linee che disegnano il confine del nostro bel Paese. Non perdiamo questa opportunità!