Come nasce il collettivo - La storia di Vette e Baite secondo Riccardo

 

Le origini dell’idea e la nascita del nome

Mi siedo davanti al PC, un tè caldo nella mia tazza preferita, fuori nebbia e freddo…

Ieri mi è stato chiesto di scrivere un articolo sulla storia del nostro collettivo e per la prima volta mi metto a ripercorrere mentalmente le tappe che hanno portato alla realizzazione di questo travagliato, e non privo di ostacoli, progetto di condivisione.

Il clima che percepisco fuori dalla finestra è lo stesso che incontrammo Giovanni ed io il weekend del 8.9.10 Dicembre 2017, nel bel mezzo delle Foreste Casentinesi, un lungo trekking che non dimenticheremo, il primo trekking insieme, ricco di quelle giornate dove la Natura ti fa intendere quanto inospitale può essere, quei weekend che una volta terminati ti chiedi “Ma chi me lo ha fatto fare?!”...

Noi sapevamo bene chi ce lo aveva fatto fare, i responsabili erano due: l’amore incondizionato per la montagna e il Destino

Ricordate bene questi due soggetti perché se oggi Vette e Baite è quello che è lo si deve proprio a loro.

In quella Domenica 10 Dicembre di quasi 4 anni fa vennero pronunciate per la prima volta le parole “Vette e Baite”, vennero annunciate da Giovanni come un mantra per scacciare via il pensiero dell’indomani che ci avrebbe riportato alla strada, la città ed i suoi ritmi incessanti privi di senso.

Lo ripetemmo più volte, con il tono allegro di chi sa cosa vuol dire trovare pace nelle alte vette e nelle calde baite di montagna; ci mettemmo poi a fantasticare su quanto sarebbe stato incredibilmente gratificante coinvolgere altre persone con la stessa passione, o avvicinarne di nuove, camminando sui sentieri di tutta la nostra penisola come un esercito armato di scarponi e pesanti zaini pieni di sogni e speranze uniti da un solo motto …

Noi siamo #portatorisaniditrekking noi siamo Vette e Baite

Dai sogni alla realtà il passo è breve

L’estate precedente avevo già organizzato alcune uscite con i clienti di varie palestre in cui lavoravo, Giovanni a Cava dè Tirreni era già un’istituzione, dovevamo solo allargare il team.

E fu così che in brevissimo tempo si presentarono i nuovi elementi : Alessandro “Il Bettaz” rispose subito con entusiasmo alla chiamata emiliana, giovane laureato in scienze motorie, eccellente tecnico sportivo con il quale già collaboravo sul progetto A.S.D. Around The Wod e che condivideva la stessa nostra passione, mentre in Costiera Amalfitana trovammo subito man forte con i due soci di Gio, Angelo “N’Jolet” e Daniele, appassionatissimi di Natura e tutto quello che concerne lo Sport Outdoor.

Il team era fatto, ora bisognava solo mettersi in gioco.

Grazie ad alcune persone ed il loro contributo (Stefano, Giulia, Loris, Paolo, Zio Frenk e magari ne scordo alcuni), nel 2018 organizzammo varie uscite, spaziando dall’Emilia Romagna alla Toscana passando per  il Lazio e concludendo in Campania, portando il nostro modo di vivere la montagna in giro per l’Italia, alzando la nostra bandiera ad ogni nuova vetta raggiunta… il sogno continuava a nutrirsi di solida realtà. 

La svolta, l’arrivo delle guide ambientali escursionistiche

La vera svolta però arrivò nel 2019 quando decisi di iscrivermi al corso di formazione per Guide Ambientali Escursionistiche organizzato in Emilia Romagna. 

23 partecipanti in tutto se non ricordo male, un corso che verrà ricordato nella storia delle guide ambientali per essere il primo corso dell’era Covid , quel virus fetente di cui tutti conosciamo il nome che ci sta facendo affrontare la più lunga salita che ognuno di noi abbia mai percorso.

Un corso che vedeva la sua ricchezza nelle persone provenienti da svariate regioni e svariati percorsi professionali e di vita, così da rendere ogni weekend un momento di arricchimento personale. 

Come succede sempre con alcuni di loro ci fu più intesa, ci fu quella sensazione di feeling che ha la capacità di farci diventare un pò veggenti, scommettendo tutto su persone che oggettivamente non conosci ma alle quali affideresti uno dei tuoi sogni più cari per condividerlo con loro.

La prima persona che contattai dopo la fine del corso (che si protrasse fino a Luglio 2020, anziché terminare a Marzo) fu Davide, il nostro “gigante buono brianzolo” , una rara manifestazione di bontà d’animo ed altruismo, oro in un epoca fatta di motti individualistici e cattiveria.

Subito dopo venne Paolo “Paolin” reggiano di residenza cosmopolita di animo, con legami di parentela dalla Sicilia alla Liguria in un melting pot etnico che lo ha reso la persona che è, amico con grandi capacità di ascolto e lavoratore instancabile pieno di risorse.

Fu poi il turno di Christian, il mio compagno di banco, il toscano dalla battuta pronta e la risolutezza che si addice ad un infermiere impegnato nel reparto terapia intensiva del Careggi di Firenze, uno che il sorriso non glielo strappi neanche a suon di schiaffi ;) 

La quota rosa..ci voleva, era necessaria per dare un pò di ordine a troppe teste alfa, e fu così che contattammo Laura, grafica pubblicitaria di origine mantovane legata molto più alle verticali pareti di roccia del vicino Lago di Garda che con la generosa pianura lacustre in cui risiede. Occhio estetico eccellente, decisa e risoluta nelle scelte ed in grado di reggere la presenza di tanti maschietti alfa senza farsi mettere sotto.

“Last but not least” arrivò il turno di Luca, il nostro ragazzone dalla voce profonda ed il cuore generoso che, con la sua conoscenza territoriale di tutto ciò che è l’Appennino bolognese da Vergato in su, ha dato un prezioso contributo ampliando le conoscenze in una zona in cui eravamo già presenti e rafforzando il legame con il territorio che per alcuni di noi è casa.

2021, amore per la montagna e il destino

E così, nel 2021 a distanza di un anno dalla formazione di questa splendida squadra, mi trovo a scrivere poche righe su come ci siamo conosciuti e chi siamo diventati.

Se dovessi riassumere in pochissime parole la nostra formula magica farei un richiamo a quei due soggetti che abbiamo già incontrato all’inizio: l’amore incondizionato per la montagna e il Destino.

Grazie al connubio di queste due “entità” siamo riusciti a costruire quello che oggi è Vette e Baite, superando le mille difficoltà che il periodo ci ha imposto, trovando supporto professionale ma soprattutto umano in ogni momento di sconforto personale, comportandoci come un gruppo di amici, una grande famiglia, un collettivo.

Quello che mi porterò dentro da questa esperienza è qualcosa dal valore inestimabile, sono sempre stato un sognatore, condizione che nella vita mi ha portato a fare alcune scelte giuste ed altre un po’ meno, sicuramente quelle meglio riuscite sono state quelle condivise…

Amici, clienti e colleghi di Vette e Baite, ho imparato da ognuno di voi e per questo vi dico: continuate a rispecchiarvi nelle persone che vi circondano, riempitevi di ricordi di momenti condivisi e non abbiate paura di esporvi e condividere i vostri sogni, perché quando sarete costretti a stare chiusi in casa come oggi, la somma di queste esperienze sarà l’unico metro di misura della vostra felicità… 

Grazie a voi, oggi sono FELICE

Riccardo