Camminare a piedi nudi per migliorare la condizione fisica
siamo nati con le scarpe?
Nella società odierna camminare con le scarpe è chiaramente un’abitudine di uso comune e parrebbe strano vedere qualcuno scalzo nella piazza della nostra città, lo prenderemmo forse per “pazzo”. Ma come siamo nati? Nudi o con le scarpe? Sembra una domanda banale e poco pertinente, ma in realtà è fondamentale.
Gli esseri umani, in quanto bipedi, usano i piedi come principali punti di contatto con il suolo e sono i primi database di ‘raccolta dati’ che il nostro cervello sfrutta per raccogliere informazioni: hanno la possibilità di ricevere ed inviare al cervello una quantità di stimoli e dati, su ciò che ci circonda, potenzialmente infinita, grazie ai recettori sulle loro piante. Tali recettori, però, li “spegniamo” non appena ci mettiamo calzini e scarpe; in questo modo il nostro cervello non è più in grado di ricevere informazioni da poter elaborare su ciò che tocchiamo e tastiamo con i piedi. È come mettere un filtro opaco davanti agli occhi per vedere un’immagine, la foto la vediamo, ma la percepiamo male e se questo filtro fosse costantemente davanti ai nostri occhi, sul lungo periodo vedremo sempre peggio il Mondo che ci circonda.
La condizone fisica parte dal nostro modo di camminare
Il persistere di questa situazione ormai sempre più parte dei nostri giorni non può fare atro che peggiorare la nostra condizione fisica, poiché il nostro corpo modifica il passo, l’appoggio del piede e di conseguenza il nostro assetto posturale: dolori alla schiena dovuti all’impatto della scarpa sul suolo, problemi di equilibrio e stabilità amplificati dalla scarsa quantità di informazioni catturate dai nostri recettori ‘spenti', mobilità ridotta che porta ad un aumento del rischio infortuni, rigidità muscolare generalizzata e ultima - ma non ultima – il peggioramento della forza per poter svolgere le attività quotidiane in tranquillità.
Senza aprire capitoli interminabili di esercizi e soluzioni, bisogna togliersi le scarpe per sempre? Tornando all’esempio iniziale, nella collettività di oggi è socialmente impossibile. E quindi? Il nostro consiglio è in prima battuta cercare di muoversi per più tempo possibile scalzi (quanto siete a casa, in palestra, al parco…) e in secondo luogo trovare un professionista che possa aiutarvi nella rieducazione del passo, poiché iniziare a camminare spesso scalzi, essendo abituati a scarpe o plantari, inizialmente può essere contro producente (per farvi un esempio: è come buttarsi da un trampolino di 10 metri in piscina senza prima aver provato un tuffo da bordo vasca).
tornare a camminare scalzi in natura
Abbiamo in programma nuove attività che prevedono camminate scalzi in mezzo al bosco. Saranno un lavoro in sinergia tra respiro, piedi e Natura, tre potentissime armi a nostra disposizione gratuitamente per imparare a conoscere il nostro corpo. Cercheremo di ascoltare e sentire il nostro piede, lavoreremo su aspetti legati alla percezione, stabilità, mobilità, propriocezione e forza.
Sei curioso? Vieni a camminare con noi…