La Valle del Casentino, il cuore verde e solitario del Paese

 

Al centro ma isolata

Se cercate la voce “Casentino” su Wikipedia vi salterà fuori immediatamente l’origine del nome, che sembra avere due radici plausibili: clusus, che significa chiuso, e cluseo, che significa vicino, riferito alla posizione del luogo rispetto alla città di Arezzo.

Chi visita questa valle troverà decisamente più appropriata l’associazione al termine “chiuso”, che in questo caso assume però una valenza positiva.

La valle del Casentino è infatti una verde conca abbracciata da un crinale a ferro di cavallo, che ospita foreste vetuste, borghi solitari e morbide colline. La sua conformazione geografica la tiene tuttora isolata, donandole quel fascino rurale e autentico che solo le cose che sopravvivono al tempo possiedono.

La stessa natura rimanda all’isolamento. In Casentino è possibile camminare interi giorni senza mai uscire dal bosco, una presenza costante che avvolge, protegge e sussurra. Non è un caso che questi luoghi siano stati scelti dagli uomini di fede della storia, per dedicarsi alla preghiera. Il Santuario della Verna e l’Eremo di Camaldoli ne sono gli esempi più eclatanti.

L’isolamento è biodiversità

Dai boschi meglio conservati e più isolati è nato il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi; la Riserva Integrale di Sasso Fratino ne rappresenta il cuore, ed è uno dei pochi esempi di foresta vergine presenti in Italia. Il Parco Nazionale è garanzia di scenari naturali unici nel loro genere, che variano dai crinali erbosi, alle fresche abetine, dalle fitte faggete alle rigogliose zone lacustri. E per ogni ambiente ci sono i legittimi abitanti: cervi, cinghiali, daini, caprioli, lupi, aquile, salamandre, coleotteri sono solo i primi della lunga lista che compongono la vivace fauna di questi luoghi.

Tornando alla valle del Casentino, vediamo che l’area del Parco ricopre il crinale ad est, ma anche il lato ovest del crinale è decisamente interessante. Ecco spiccare il calvo profilo del Pratomagno, che d’estate si colora del giallo della prateria, mentre in inverno spesso si ammanta di neve. Poco più a nord, il Monte Secchieta, protegge l’Abbazia di Vallombrosa con l’omonima foresta.

Nel mezzo della varietà di questi ambienti, immaginatevi sorgere qua è là, su orgogliose colline che anelano ad esser rocche, castelli diroccati, borghi medievali, e abbazie dimenticate.

Accompagnate il tutto con della focaccia farcita al prosciutto (crudo!) e del buon Chianti, ed ecco la formula per l’escursione perfetta!

L’outdoor rustico

Se vi dicessimo che camminare in Casentino è tutta un’altra storia? Probabilmente mi rispondereste facendo “spallucce”. Eppure si potrebbero sommare i 600km di sentieri del Parco Nazionale, ai km dei sentieri fuori dal Parco, per capire subito che ci vogliono gambe buone e molto tempo per esplorare tutta la zona! Inoltre, la morfologia del territorio non aiuta all’orientamento: la maggior parte dei percorsi è all’ombra delle foreste impedendo un confronto visivo con il panorama circostante; segnaletica e manutenzione dei sentieri sono spesso opzionali. Queste caratteristiche, che potrebbero intimorire i camminatori inesperti, sono un’opportunità per vivere un’esperienza di vera wilderness con l’aiuto di una guida esperta.

Oltre agli escursionisti, la valle del Casentino è percorsa dagli arditi delle 2 ruote. Sulla strada o sui sentieri sterrati, non mancano di certo salite mozzafiato e discese per i pendii dalle inclinazioni variabili. La recente diffusione delle e-bike ha reso accessibili percorsi prima destinati ai soli esperti, avvicinando anche i neofiti al piacere di muoversi su 2 ruote. Per chi ama invece le lunghe distanze, la ciclovia dell’Arno, progetto in fase di completamento, percorre da nord a sud tutta la vallata, per risalire come il fiume verso Firenze e terminare a Pisa. 

Unico comune denominatore dell’outdoor casentinese è la rusticità: abbandonate l’immagine patinata delle baite di montagna con prati fioriti e scenografie dolomitiche, qui c’è il bosco, scompigliato, ombroso e magico, dove è facile perdersi, o ritrovarsi. Il bosco che avvolge ed isola, risvegliando sensazioni primordiali ormai sopite.

Rustica è la cultura stessa del Casentino, un territorio in cui il tempo scorre lentamente e la modernità è soltanto l’eco di una voce lontana. È facile imbattersi nella trascuratezza dei luoghi abbandonati, e coglierne però un senso di autenticità. In questa valle troverete il contesto ideale per guardare alla natura con occhi curiosi e il silenzio necessario per ascoltare il vostro respiro.

Si dà il caso che una delle nostre guide sia di casa in questa valle. Non perdere l’occasione di poter gironzolare per il parco con chi ha scelto di viverci, scegli l’escursione che ti stimola di più, concediti un’esperienza nella Valle del Casentino, non te ne pentirai.